4 MAG: ITALIA – ISLAMABAD. Partenza da Milano con volo di linea per Islamabad. Arrivo in nottata, disbrigo delle formalità e sistemazione in hotel.
5 MAG: ISLAMABAD – TAXILA – ABBOTTABAD. Dopo la prima colazione partenza per la visita di Taxila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, una delle più importanti città dell’antichità. La città di Taxila fu fondata all’incrocio delle tre importanti vie commerciali dell’epoca: della Bactriana verso l’Asia centrale, del Kashmir verso l’India e del Passo Khunjerab verso la Cina. Nel VI secolo a.C. fu annessa all’Impero Persiano da Dario, poi a quello Macedone di Alessandro Magno nel 326 prima d’essere conquistata da Chandragupta, il fondatore dell’Impero Mauria. Ashoka, il figlio di questo, la trasformò in un importante centro buddhista fino a portarla a essere una delle maggiori università vediche, di buddhismo e di classicismo indù. Visita dei principali siti di interesse: il Museo di Taxila, dove sono esposti sculture Ghandara, rilievi di stucco, immagini di terracotta, sigilli, oggetti in vetro e ceramiche. Si prosegue verso il grande Stupa di Dharmarajika. Dopo la visita si parte verso nord-est per Abbottabad, capitale dell’Hazara. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
6 MAG: ABBOTTABAD – NARAN – BABUSAR PASS – CHILAS. Dopo la prima colazione partenza verso nord, a est del fiume Indo e quindi della Karakorum Highway, lungo la Valle di Kaghan. Percorrendo la strada tra i boschi si vedono sfilare in alto le maestose vette innevate del Koh-i-Makra (3.900 m), il “Monte Ragno”, e del Malika Parbat (5.290 m), la “Regina delle Montagne”. Arrivo a Naran (2.400 m), senza dubbio il centro più attivo della valle di Kaghan. Si continua per Chilas. Si costeggia il lago Lulusar, da cui ha origine il fiume Kunhar. In fondo alla valle si trova il Babusar Pass (4.175 m). Fino all’inaugurazione della Karakorum Highway, il Babusar Pass rappresentava l’unica via di collegamento tra le Aree Settentrionali e il resto del Pakistan. Arrivo a Chilas (950 m), chiamata la “Città della Luna”. Pernottamento in hotel con cena in ristorante locale.
7 MAG: CHILAS – GILGIT – KARIMABAD – DUIKER. Dopo la prima colazione, si continua il percorso sulla Karakorum Highway, fino a scorgere il profilo del Nanga Parbat (8.125 m), chiamata la “Montagna Nuda”. SI prosegue per Karimabad, via Gilgit, seguendo il fiume Hunza tra montagne e vette innevate. Più si sale e più il panorama acquista bellezza, oltre i 2.000 metri molte nala (gole di affluenti) alimentate da ghiacciai ospitano foreste di pini e prati lussureggianti. Arrivo a Karimabad, principale cittadina della Valle dell’Hunza, che ricomprende Baltit, l’antica capitale dell’Hunza, e il complesso di piccoli villaggi circostanti. Il suo nome deriva dal principe Karim Agha Khan. Le magnifiche vedute sulla valle e sulla corona di montagne rendono questo luogo davvero straordinario. Pernottamento in un villaggio della zona e cena in ristorante locale.
8 MAG: KARIMABAD – ALTITUDE – BALTIT – KARIMABAD. Dopo la prima colazione visita del magnifico forte e del bazar di Baltit. Camminata nei dintorni. Si vedranno i caratteristici canali di pietra, che trasportano l’acqua dalle montagne fino ai campi intorno ai paesini. Questi canali hanno consentito di trasformare un deserto in una zona fertile. Pomeriggio al Forte di Altit e rientro a Karimabad con la visita del suo bazar. Famosa per la sua bellezza, la Valle dell’Hunza è nota anche per la particolare immagine che la vuole pura e isolata; questo mito è stato rafforzato dal romanzo “Lost Horizon”, di James Hilton (1933), e da una serie di leggende e film sul regno perduto di Shangri-La. Al centro dei racconti vi erano sempre la straordinaria salute e la longevità degli abitanti di questa zona e le ripide pareti delle montagne con i grandi terrazzamenti su cui prevale la coltura dell’albicocco. Il forte di Baltit, che sorge su una sporgenza di roccia è sempre stato il simbolo di questa zona. Il forte è stato usato come palazzo reale fino al secolo scorso. Le costruzioni più antiche risalgono al XIII secolo, ma l’aspetto attuale si deve al mir Nazim Khan che rinnovò alcune stanze e rivestì di calce i muri esterni. L’attuale restauro di tutto il complesso è stato operato tra il 1990 e il 1996 grazie allo sforzo congiunto anglo-pakistano. Sistemazione in hotel a Karimabad, cena e pernottamento.
9 MAG: KARIMABAD – NAGAR – HOPAR – LAGO ATTABAD – GUILMIT – PASSU. Dopo la prima colazione partenza verso sud lungo la Napar-Hopar-Hispar Road che segue il corso del fiume Nagar fino al villaggio di Nagar, la capitale dell’antico regno omonimo. Si procede fino al villaggio di Hopar che sorge intorno a una conca naturale presso l’incontro dei ghiacciai Bualtar e Barpu. Osservazione del ghiacciaio dal punto panoramico. Si torna indietro sulla Karakorum Highway e si procede verso est fino alle sponde del Lago Attabad, formatosi nel 2010 in seguito a una colossale frana che ha sbarrato il corso del fiume Hunza. Si prosegue verso nord, sempre lungo la Karakorum Highway, fino al villaggio di Gulmit e poi ancora verso nord fino a Passu per ammirare l’omonimo ghiacciaio e i meravigliosi Passu Cones. Nel tardo pomeriggio rientro a Karimabad. Pernottamento in hotel e cena.
10 MAG: KARIMABAD – GANESH – GHULMET – CHALT – GILGIT. Dopo la prima colazione visita del vicino villaggio di Ganesh che nel 2002 è stato insignito dell’Asia Pacific Heritage Haward dall’UNESCO per il restauro delle numerose piccole moschee di legno, riccamente intagliate, risalenti a 100-200 anni fa. Partenza verso sud per Gilgit ripercorrendo a ritroso il tratto di Karakorum Highway lungo il fiume Hunza ai piedi dell’imponente Rakaposhi. All’estremità orientale di Ghulmet si trova la Ghulmet Nala, dalla quale si gode un’ampia veduta del Rakaposhi (7.790 m.). Nei pressi di Chalt la Karakorum Highway si snoda lungo il confine della “falda asiatica”, nella quale il subcontinente indiano si inserì 50 milioni di anni fa dando origine alla catena dell’Himalaya. Non c’è una linea di demarcazione, ma a nord si trova l’Asia, mentre a sud ci sono i resti di una catena di isole vulcaniche intrappolate dalla deriva geologica di Asia e India. Nel pomeriggio arrivo a Gilgit (1500 m), nodo di transito della Karakoram Highway, che sta diventando una vera e propria città, il suo sviluppo impetuoso è dovuto all’odierna posizione sulle vie commerciali verso la Cina e l’Asia centrale. Pernottamento in hotel e cena in ristorante locale.
11 MAG: GILGIT – GUPIS – VALLE DI YASIN. Dopo la prima colazione visita del sito di Kargah Nala, con un grande Buddha in piedi, inciso su una roccia, risalente al VII secolo d.C. Partenza verso ovest attraverso una zona di montagne e passi lungo il corso del fiume Gilgit. Si scavalcano passi da cui si dominano paesaggi selvaggi, incontrando fiumi e laghi dalle acque turchesi, circondati da cime di montagne innevate. Nel pomeriggio, dopo una deviazione verso il villaggio di Gupis, si giunge alla Valle di Yasin, famosa nell’antichità per la sua posizione strategica attraverso i passi montuosi che conducevano da Yarkhun a Chitral e dal Passo di Broghol, attraverso il Corridoio del Wakhan, in Afghanistan e nel Tagikistan. Il Regno di Yasin era tenuto in grande considerazione dagli inglesi che all’inizio del XIX secolo cercarono di farne un protettorato dal momento che si trovava lungo un possibile canale d’invasione della Russia zarista sull’India britannica. Appartenenti alla dinastia dei Khushwakhte, una linea collaterale dei sultani moghul di Delhi, i raja di Yasin erano grandi guerrieri e combatterono fieramente contro i sikh ed i dogra del Kashmir. Pernottamento in hotel a Yasin e cena in hotel.
12 MAG: VALLE DI YASIN – PHANDER – SHANDUR PASS – MASTUJ. Dopo la prima colazione partenza verso sud per riprendere la Gilgit-Chitral Road verso ovest. Sosta lungo le rive del Lago Phander, in un’ampia valle con campi coltivati e pascoli. Si prosegue verso ovest lungo una strada che si inerpica scoscesa fra ripidissimi pendii che a volte si aprono in ampie praterie di alta quota dove pascolano gli yak, fino al Passo Shandur (3.810 m). Il passo è ampio abbastanza da ospitare numerosi laghetti e un campo di polo dove ogni anno in luglio si incontrano i migliori giocatori di Gilgit e Chitral in occasione di uno dei più importanti tornei del paese. L’area dello Shandur Pass, insieme all’Hundrup Gol, è stata dichiarata parco nazionale nel 1993. Si prosegue verso ovest lungo la valle del fiume Laspur fino a raggiungere il villaggio di Mastuj (2.400 m) che fino al 1880 fu la capitale dello stato di Kushwaqt, che si estendeva a est verso Ghizar; vi sorge ancora un antico forte reale. Da qui la valle del fiume Yarkhun si estende per 100 km a nord-est fino al Corridoio di Wakhan e al Broghil Pass, un tratto importante dell’antica Via della Seta tra Kashgar e l’Afghanistan. Pernottamento e cena in guest-house.
13 MAG: MASTUJ – BUNI – CHITRAL. Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest lungo valli che non hanno pari per maestosità e bellezza in tutto il Pakistan settentrionale. A sud del villaggio di Buni si innalza il Buni Zom (6.550), la vetta più elevata dell’Hindu Raj. Si prosegue per l’isolata Valle del Chitral, al confine con l’Afghanistan, nell’angolo nord-occidentale del Pakistan, chiusa dalle pareti dell’Hindukush a ovest e da quelle dell’Hindu Raj a est. Campi terrazzati di grano orzo, mais e riso, frutteti di noci, albicocche e more si susseguono lungo la valle, ai piedi di ripide pareti montuose. Da ogni punto della valle è visibile il massiccio solitario del Tirich Mir (7.706 m), il più alto dell’Hindukush. Nel pomeriggio visita di Chitral (1.500 m), il centro amministrativo della valle, che si distingue per un vivace e esotico bazar, per il palazzo-fortezza del methar, il sovrano locale, l’imponente Shahi Masjid, la Grande Moschea. Pernottamento e cena in hotel.
14 MAG: CHITRAL – VALLE DI RAMBUR – VALLE DI BUMBURET. Dopo la prima colazione partenza i villaggi Kalash della Valle di Rumbur. Partecipazione al Festival Joshi, una festa dedicata alla primavera e ai raccolti futuri, celebrata ogni anno nel mese di maggio con cerimonie religiose, danze e festeggiamenti. Ogni valle ha tradizioni specifiche, ma in genere gli uomini anziani stanno al centro, mentre cantano vecchie leggende o chiacchierano. Accompagnate dai tamburi, le donne eseguono danze tradizionali girando in linee concentriche. I KalashProprio si trovano tre anguste e recondite valli di alta montagna ai confini con l’Afghanistan. La popolazione periferica e poco numerosa va annoverata tra le più interessanti di cui si possa occupare l’etnografia: si tratta del popolo dei Kalash, seguace di un’antica religione politeista di origine sconosciuta (noti come Kafiri – Infedeli). Alcuni studiosi ritengono che i Kalash siano discendenti delle milizie erranti di Alessandro Magno. Hanno capelli chiari e occhi azzurri. La prima cosa che colpisce è l’abbigliamento femminile: ampio saio stretto in vita da una cintura decorata con gli stessi motivi del caratteristico copricapo. I riti e le tradizioni del popolo Kalash sono molto differenti da quelle delle popolazioni circostanti e a parte i contatti con i turisti, rappresentano un’isola di tempi antichi inserita nel presente. Sistemazione in guest-house – pensione completa.
15 MAG: VALLE DI BUMBURET (I VILLAGGI DEI KALASH E IL FESTIVAL JOSHI). Dopo la prima colazione, giornata dedicata ai villaggi Kalash della Valle di Bumburet e partecipazione al Festival Joshi. Attraversato il fiume Kunar la strada entra in un canyon deserto e prosegue, scavata nella roccia, in un saliscendi con vista sulle oasi sottostanti. Si risale la valle tra campi coltivati, canali di irrigazione e piante di noci secolari; in alto foreste di pini e alti pascoli. LeValli dei Kalash, coperte di boschi di deodora e malvoni, sono piccole e aspre. Quella di Rumbur è stretta e le case in legno, pietra e fango si inerpicano sui fianchi delle montagne, con il tetto di una che fa da veranda alla successiva. Al piano terra si trovano stalle e magazzini. La vita della famiglia è al piano superiore. I Kalash coltivano grano, miglio, mais, lenticchie e allevano capre. Si coltiva anche la vite e si fa il vino. Le noci rappresentano un’importante fonte di proteine in una dieta povera di carne. Le more, le albicocche, le mele e le susine sono abbondanti. I Kalash non seppelliscono i morti, ma li depongono in sarcofaghi. Le antiche statue di legno intarsiato messe a guardia dei cimiteri, sono purtroppo scomparse e si possono trovare nei musei. Cena e pernottamento in guest-house.
16 MAG: VALLE DI BUMBURET – LOWARI PASS – PESHAWAR. Dopo la prima colazione partenza verso sud. La strada si inerpica ripida dalla Valle del Chitral per poi scendere a fatica in ampi meandri sul versante del Dir. Si percorre il nuovo tunnel che consente di evitare il Lowari Pass (3.118 m) spesso chiuso in passato per neve o per le pessime condizioni della strada. Si procede attraverso la vecchia North-West Frontier Province che si estende per 700 km lungo la frontiera con l’Afghanistan, a cavallo del Khyber Pass e di altri storici accessi che dalla Persia e dall’Asia centrale conducevano in India. Nel tardo pomeriggio arrivo a Peshawar, capoluogo della Provincia Khyber Pakhtunkhwa, in precedenza nota come Provincia della Frontiera del Nord Ovest. Pernottamento e cena in hotel, pranzo in ristorante locale.
17 MAG: PESHAWAR (CITTÀ AL CONFINE CON L’AFGHANISTAN). Dopo la prima colazione, visita al museo di Peshawar, ospitato in un imponente edificio del periodo coloniale. Il museo vanta un’ottima collezione di arte Gandhara, di cui fanno parte statue e fregi che ritraggono la vita del Buddha. C’è anche un’interessante sezione etnografica. Si prosegue con la visita degli attraenti bazar della città, come il Qissa Khawani Bazar, la vecchia “Strada dei Cantastorie”, il bazar più noto della città. Si continua con la Moschea Mahabat Khan, costruita nel 1630 dal governatore di Peshawar sotto l’imperatore moghul Shah Jahan, e restaurata nel 1898. Infine la Torre dell’Orologio che prende nome da Sir George Cunningham, ex governatore britannico e agente politico nella provincia. Pernottamento in hotel e cena in ristorante locale.
18 MAG: PESHAWAR – TAKHT-I-BHAI – ISLAMABAD. Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per Islamabad. Lungo il percorso sosta per la visita delle rovine del monastero buddhista Takht-i-Bhai, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, tra le più complete di tutto il Gandhara, risalenti a un periodo compreso tra il I e il VII secolo d.C., poste in una posizione spettacolare su una collina rocciosa. Al termine della visita si prosegue per Islamabad. Pernottamento e cena in hotel, pranzo in ristorante locale.
19 MAGGIO: ISLAMABAD – ITALIA. Al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo per l’Italia. Pasti a bordo.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: Euro 4100,00
SUPPLEMENTO SINGOLA: Euro 800,00
TASSA DI ISCRIZIONE, ASSICURAZIONE, VISTO: Euro 150,00
LA QUOTA COMPRENDE: tutti i voli del programma, la sistemazione in hotel (categoria superior), la mezza pensione, tutte le visite e le escursioni del programma, le guide locali, gli ingressi ai monumenti, l’assistenza di un accompagnatore dall’Italia.
LA QUOTA NON COMPRENDE: i pasti non menzionati nel programma, le bevande, gli extra di carattere personale e tutto quanto non specificato nel programma.
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